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Fritz e la sciarpa

Vedi Fritz, no non puoi venire con noi!
Inutile che ti metti la sciarpa. Sono le 7.45 e io devo uscire per andare al lavoro. Luisa tra poco uscirà anche lei, Giulia altrettanto e Matteo è già andato a scuola.

Ti devi rassegnare a passare la mattinata da solo.

Devo dire però che sei un cane intelligente. All'inizio sguagnivi (espressione un po' dialettale che significa piangevi in modo esagerato e plateale) come se non ci fosse un domani. Ci hai messo però poco a capire che alla fine noi torniamo sempre e ti sei adeguato. Ora quando noi usciamo tu rimani li in piedi, sul bordo del divano e ci fissi. So cosa pensi in quei momenti: io sto qui e vi aspetto, non fate tardi!
Bravo Fritz, hai capito due cose importanti:
- Occorre fidarsi delle persone che ti vogliono bene
- Dobbiamo superare le paure attraverso la pratica delle cose. Non c'è alternativa alla pratica. Bisogna provare, provare, provare...eeee...provare...

Per concludere Fritz, stai tranquillo e sereno...e soprattutto ricordati che la sciarpa è la mia...SCENDILA per favore che devo andare in ufficio (autorizzazione Accademia della crusca)

Fritzolsen il rosso (#ett)

Vedi Fritz,
alcune tribù vichinghe chiamavano così un tuo antico antenato.
A quel tempo viveva, insieme al suo padrone Markus e alla famiglia dei Valtølarsen, in un piccolo villaggio incastonato in un fiordo che fin dall'era antica i suoi abitanti avevano chiamato Mørosinfjord.

La famiglia era composta da Lüisen, buona e bella ma soprattutto intransigente donna vichinga, Giuginken, coraggiosa e intraprendente primogenita, ormai donna e Mathias, ultimo arrivato, bellissimo e promettente giovane guerriero della comunità di Mørosinfjord.

Fritzolsen era un cane con intelligenza e forza straordinariamente fuori dal comune.
Queste sue caratteristiche gli avevano permesso di diventare un componente fondamentale e imprescindibile degli equipaggi con cui i valorosi Vichinghi affrontavano il mare scuro e impetuoso nei viaggi di conquista. No Fritzolsen no party, usavano spesso dire gli anziani della tribù riuniti nella grande sala del tempio.

A volte Markus e tutto l'equipaggio chiedevano consiglio a lui per le condizioni del mare e per le prospettive del viaggio. Fritzolsen, gli dei ci sono propizi?
Il cane vichingo allora, lentamente, si posizionava sulla prua della Drakkar, la tipica imbarcazione vichinga, in cima, sulla testa del drago; alzava il naso al vento e sniff, sniff, annusava intensamente l'aria quasi fosse mørtadellen.

Non potendo parlare (ricordiamoci che era pur sempre un cane) gli abitanti negli anni avevano imparato ad interpretare i suoi gesti. Se scodinzolava, avanti tutto tranquillo, se alzava l'orecchio destro, allerta, viaggio difficoltoso, se starnutiva...beh...se starnutiva...tutti abbandonavano i lavori di preparazione, invertivano la rotta e tornavano in porto. Nessuno aveva mai osato affrontare il mare del nord dopo uno starnuto di Fritzolsen.

Tante sono le gesta di Fritzolsen che potremmo raccontare. Come ha incontrato i Valtølarsen? da dove proviene la sua forza? Quali sono le sue origini?
Queste è tante altre storie sono contenute negli antichi manostritti delle cronache Fritziane...e in altri post.

Fritz e il turista

Vedi Fritz,

Hai solo un anno e già ti sei guadagnato un bel po' di soprannomi: Fritz, Frizzone, pollo quadrupede, bel bovino, cagnetto spettinato, Amico Fritz.

Abbiamo una cosa in comune. Non so perché ma fin da ragazzo anch'io mi sono ritrovato una serie di soprannomi: Valvola, Valvolina, Valdo, Valvo, Balto, Valtellina, Valtolix, Lix, X, Marcuccio, il cantautore, Assessore, il turista.

Per ognuno di questi nomi c'è un ricordo, una fase della mia vita, un luogo, un evento, una persona.

Sentendo Valvola mi viene subito in mente il lavoro. Cantautore mi ricorda il "Morandi", compagno fiorentino di cantate con la chitarra durante il servizio militare. Valtolix sono gli anni da giovane in oratorio.
Il turista merita invece una spiegazione  estesa. Mi chiamavano così quando giocavo  a calcio il lunedì sera in oratorio. I miei compagni sostenevano che io non seguissi molto il gioco. In realtà ero come Pasinato, Inter anni ottanta, partivo e facevo delle immense cavalcate spettacolari sulla fascia, l'unico problema, un dettaglio, era che ad un certo punto il campo finiva e allora ero obbligato a prendere una decisione, cross o scatto al centro? Fritz, non è cambiato nulla!

Bei ricordi Frizzone.

Fritz e la brioche, anzi le

Vedi Fritz,
Ti ho visto ieri sul divano con lo scaldotto, il MIO scaldotto! Miiii abbiamo perso ogni regola in questa casa!
Avevi il muso un po' sfatto, l'espressione stanca, ogni tanto sbuffavi, giornata storta vero?

Lo so ci sono momenti come questi, anche a me capitano. Capita che al mattino ti svegli con il piede sbagliato, che scoprì che l'acqua per la macchina del caffè è finita, che il cassetto delle cialde è pieno, che l'acqua bollente della doccia all'improvviso diventa tiepidina, che sei in ritardo ma vorresti tornare a letto perché fuori (dal letto) è buio e fa un freddo cane (ops scusa Fritz).
Ma poi esci, prendi la tua bici e cominci a pedalare perché questo è quello che devi fare. Arrivi al bivio per andare in azienda e pensi...sai che c'è? Oggi è venerdì, entro piu tardi e prendo un momento solo per me, la WFY può attendere.
Un cappuccino grazie, prendo anche una brioches, prego fai pure...poi un altro bivio...questa è una scelta più facile...mmm...ok la giornata è lunga, vado con la seconda.
Esco dal bar e tutto va meglio, molto meglio, avanti, domani è un altro giorno (cit. Rossella O'Hara)