Fritzolsen, tic, tic, tic (gutta cavat lapidem)


Tic, tic, tic, come una goccia Fritzolsen lavorava alla sua opera, a volte un po’ a rilento, altre volte distratto da mille pensieri.
Tic, tic, tic, Fritzolsen lavorava alla sua opera e sapeva in cuor suo che le cose sarebbero potute andar meglio, molto meglio. Quanti dubbi, quante incertezze, però...tic, tic, tic.

E non lavorava da solo intendiamoci, c’erano tanti altri compagni. Soprattutto c’era il maestro d’ascia, quello che ad un certo punto, se non lo fermavi, parlava in continuazione per ore e ore raccontandoti tutti gli aneddoti degli ultimi dieci anni. Però era anche quello che le cose le sapeva e quando uno sa le cose non devi far altro che ascoltarlo e seguirlo.

E poi c’erano quelli con i gomiti usurati dall’appoggio sulla staccionata, quelli che facevano le domande sarcastiche pensando di sapere già la risposta, quelli che la sapevano sempre più lunga, anche dei maestri d’ascia.

Tic, tic, tic...
Successe così che in un bel giorno di primavera l’opera venne completata.
Nella radura, non lontano da Morosinfjord, si poteva ora ammirare la più bella e spaziosa cuccia da cane vichingo di tutta la costa. Aveva delle travi in larice di un color rosso intenso così come tutte le pareti.
Il legno era talmente profumato che, chiudendo gli occhi, sembrava quasi di essere in mezzo ad una foresta. Sul tetto aveva voluto metterci un’apertura in modo che nelle notti terse potesse ammirare le stelle, chiudere gli occhi e addormentarsi felice e sereno, non prima però di aver letto la frase che aveva voluto incidere sull'architrave della sua cuccia: "FRITZOLSEN, IL CANE SENZA GOMITI".

Tic, tic, tic…

Fritz e la pazienza


Vedi Fritz,
si devo ammetterlo, ho perso la pazienza.
Ma cosa hai capito! No non ce l'ho con te!
L'ho persa nel senso che non la trovo più! Era una delle mie carte migliori. Spesso nel momento del bisogno, davanti al perfetto baluba di turno, aprivo il cassetto degli attrezzi e voilà, sfoderavo il vestito morbido con quell'aplomb invidiabile, spesso convinto di poter arrivare ad una transazione emotiva positiva per entrambi. E invece adesso eccomi qui, a non sopportare più le testoline, con il Vf facile. boh.
Va bè Fritz, dai vieni qui, beviamoci un crodino, sottomarca esselunga, sperando che quel mix tra l'amaro del bitter e la freschezza delle bollicine porti consiglio.
Buonanotte.

Fritz, 53 e la porta stretta


Vedi Fritz,
non ci sono molte altre parole da dire in un giorno come questo.
Un giorno fatto, come gli altri, di lavoro ma illuminato anche da piccole e semplici attenzioni donate dai miei cari e dai tanti amici che ringrazio.
Prendendo spunto da diverse sollecitazioni mi viene da proporre un augurio a me ai tanti amici di oggi: quello del passare, come Fritz, per la porta stretta...e ad ognuno la propria interpretazione (Mt 7,13-23).
Buonanotte

Fritz e la formula magica



Vedi Fritz,
proprio una posizione assurda per dormire, a "teorema di pitagora".

Una formula usata per descrivere un''immagine.
Ma ascolta..il perché sei in quella posizione, cosa ti sta attorno, cosa hai fatto prima e cosa farai dopo nessuna formula matematica potrà raccontarlo..

Penso allora ai giudizi severi e lapidari dispensati a situazioni o avvenimenti, spesso su fb. Sentenze emesse senza conoscere quello che non si vede in un'immagine o quello che sfugge alla cronaca di una storia.

E allora Fritz, lo dico per primo a me stesso: in certe situazioni, se non sei in quella storia, meglio astenersi dal giudizio e usare, per chi ha la fortuna e l'intelligenza di averla, quanta più misericordia e compassione possibile.