Vedi Fritz,
Era appena iniziato l'autunno in quel di Mørøsinfjord. Le foglie coprivano come un manto colorato i prati della tundra. Le querce, i faggi, gli olmi e le betulle si mostravano spogli all'avvicinarsi dell'inverno.
Fritzølsen era diventato da tempo la mascotte della famiglia ma soprattutto un punto di riferimento per tutta la comunità.
Venne il momento di costruire una nuova drakkar, la tipica imbarcazione vichinga. Già da diverse settimane tutti gli uomini lavoravano senza sosta; chi per procurare il legname, chi per assemblare le travi, chi per incatramare le pelli di animali all'interno dello scafo per rendere l'imbarcazione impermeabile.
Si lavorava senza sosta ma tutti erano concordi: mancava qualcosa a questa barca! Ci furono diverse riunioni tra i saggi e i maestri della comunità. Fritzølsen era in disparte, ascoltava e pensava. Che cosa mancava? La curvatura delle assi era sbagliata? L'altezza dell'albero maestro? La lunghezza dei remi? La chiglia?
Nessuno riusciva a capire, però erano tutti concordi e certi di una cosa: la barca non sarebbe andata in mare fino a quando non fossero stati tutti convinti!
Passava il tempo e si avvicinava la fine dei lavori. Un giorno Fritzølsen, zampettando per la tundra, trovò qualcosa, un legno particolare, con un forma mai vista e un colore inconsueto. Era un semplice pezzo di legno...ma ne era sicuro, aveva trovato la soluzione! Lo portò di corsa agli uomini che stavano lavorando; tutti trasalirono al suo arrivo. Il pezzo mancante era stato finalmente trovato!
La comunità ringraziò Fritzølsen con carne secca, ossa e soprattutto piselli e carote, il suo cibo preferito.
Fu così che la nuova Drakkar della comunità di Mørøsinfjord divenne la prima e unica nella storia vichinga ad evere sulla prua, non la testa di un drago ma la faccia pelosa di un Fritz.