Fritzølsen e il bostrico

Fritzølsen e Markus stavano pescando nel vicino laghetto del Mørus, poco distante da Morosinfjord. Da lontano iniziarono a intravedere una drakkar. Non era ancora abbastanza vicina per poter capire a quale tribù norrena appartenesse.

Dopo pochi minuti arrivarono vicino alla riva e l’emissario, dalla prua della barca che aveva un effige inconfondibile, iniziò a leggere un messaggio: “gli amici della val Gherdëina chiedono aiuto alla famiglia dei Valtølarsen. Un male oscuro attanaglia la nostra foresta. Luis, il re del nord, chiede la presenza del naso di Fritzølsen e la forza di Markus”.

Senza alcun timore Fritzølsen e Markus si misero in viaggio il giorno stesso, gli amici sono amici. Appena arrivati fecero un giro nella foresta. Subito capirono la situazione e iniziarono a formulare delle soluzioni. I due si capivano con occhiate, alzate di orecchio e starnuti (ricordiamoci che era pur sempre un cane).

La sera stessa del loro arrivo ci fu una grande riunione nella casa di legno al centro del villaggio. Il re Luis aveva chiamato anche lo sciamano per un suo parere.

Fu proprio lui a iniziare l’assemblea dopo il consenso di Luis:”una male oscuro incombe sulle foreste della valle. Gli dei ci hanno punito per la nostra insolenza verso la foresta. Dobbiamo subito digiunare per trenta giorni e assecondare il volere degli dei”

Markus, che da molto tempo aveva perso il dono della pazienza, iniziò così la sua requisitoria:”secondo me sono tutte strünzwaisser (minchiate in norreno). Dopo la devastante tempesta Vaia, avvenuta alcuni anni fa, il parassita chiamato Bostrico sta infettando tutti gli alberi. Occorre tagliare gli alberi malati e toglierli dai boschi prima possibile”.

I più anziani si stracciarono le vesti, gli alberi sacri della foresta!!!!

Fortunatamente il re Luis diede fiducia a Fritzølsen e Markus.

Il giorno dopo iniziarono i lavori. Fritzølsen annusava i tronchi riconoscendo da subito la presenza del parassita anche negli alberi ancora verdi. Lasciava poi un segno per i boscaioli facendo pipì su quelli malati.

Markus piantava dei paletti dove, una volta arrivata la stagione giusta, gli stessi boscaioli avrebbero dovuto piantare nuovi alberi, li dove la nuova e fiorente foresta sarebbe ricresciuta.

Il re Luis ringraziò i due con torte, canederli e gulash. Fritzølsen e Markus promisero di ritornare almeno per i successivi cinque anni a vedere lo stato dei lavori e a dire la loro sulle strünzwaisser.

Fritz e i pensieri

Vedi Fritz,

Mi ci vuole sempre un po’ di tempo per uscire dal logorio della vita moderna (cit. Calindri).

Mi ritrovo allora a sfubbare sul sentiero verso il rifugio Firenze mentre penso ai tanti impegni al lavoro, in comune e tante altre cose…

Illuminante la risposta di Luisa a questa mia esternazione: pensa agli spaghetti aglio olio e peperoncino del rifugio Firenze! La concretezza fatta persona.

Questo è lo spartiacque. Ognuno ha i propri argomenti sensibili e da lì iniziano pensieri vari, tra cui il mondo fantastico di Dune e il modo di inserirlo in un post di #VediFritz.

Vedi Fritz, prima di essere un film Dune è un romanzo di fantascienza degli anni cinquanta.

Un mondo oltre il futuro, un misto tra fantascienza e fantasy. Un mondo in cui l’impero è organizzato in un sistema feudale e i grandi casati governano parti di territorio, anche attraverso il deterrente delle atomiche di famiglia.

Un mondo in cui l’intelligenza artificiale è stata bandita per lasciare il posto a dei computer umani.

Mi viene allora da pensare se finiremo anche noi così, sopraffatti dall’intelligenza artificiale, oppure saremo in grado di gestirla?

Una cosa certa è quello di cui non abbiamo assolutamente bisogno, ma che comunque continuerà ad esserci, la deficienza naturale.

Una testimonianza di questo è la volontà di un ministro della Repubblica di intitolare uno degli aeroporti più importanti d’Italia ad un personaggio politico recentemente scomparso. Una persona che sarà contemplata nei libri di storia, sicuramente non solo per meriti istituzionali o imprenditoriali ma anche per le tante cose controverse fatte come politico e come imprenditore.


Vabbè, nel frattempo finisco i canederli in brodo, prima di finire gli spaghetti di Luisa.