Fritz e il trittico


Vedi Fritz,
vorrei raccontarti tante cose.

(Tavola 1 - Eccomi)
Sai che nel 1991, oltre ogni ragionevole dubbio, sono stato il primo abitante della C.na Morosina ad andare negli Stati Uniti? Potrei raccontanti tanti aneddoti sulle vicende che mi sono capitate...compreso il rimanere bloccato per un ora all'ufficio immigrazione per uno strafalcione in inglese durante il colloquio all'ingresso negli Stati Uniti.

(Tavola due - La nebbia scende ma resisto)
Poi lo sai che nel 1992 io e Luisa, allora giovincelli, siamo stati per una settimana intera in Olanda. Tour completamente spesato, vinto con il concorso "Filtrofiore Bonomelli". Lo Stefano beveva tutte le sere camomilla e la Maria raccoglieva i coupon per il concorso...

(Tavola tre - La notte, buona)
Oh Fritz ci sei? Ma guarda te...con tutte le cose interessanti che ho da raccontarti tu ti addormenti. Dovevo capirlo già dal primo sguardo che non saresti durato molto.
Comunque non hai tutti i torti, sono un po' noioso, che palle questi racconti...inizio a comportarmi da persona anziana.

Hai proprio ragione tu, è molto più interessante parlare delle nostre vicende future.

Buon 2020 e oltre!

Fritz, canem, quia capillum es, et in capillum reverteris


Vedi Fritz,

Dopo aver visto questa foto, materiale di risulta di una prova di tosatura "homemade", mi si sono palesate tre immagini.

La prima è stata la parrucca di Toninelli sul banco di Makkox a Propaganda live. Ce l'hai in mente? Non so perché, è stata una cosa istintiva, pochi secondi, un flash.

La seconda, più seria, è stata questa citazione dalla Genesi: Ricordati che sei polvere=pelo e in polvere=pelo ritornerai. Il giorno delle ceneri, quaresima, simbolo di penitenza e conversione, si risponde: me ne ricorderò.

La terza, collegata alla seconda, la copertina del libro "Il pane di Ieri". In uno dei capitoli, citando Norberto Bobbio, Enzo Bianchi elenca tre detti della sua terra, il Monferrato, per lui un proseguo laico dei dieci comandamenti.

Il primo, "Fa’ el to duvèr, cherpa ma va’ avanti!" , fare il proprio dovere, senza indugio, con serietà e perseveranza.

Il secondo, "Esagerùma nenta!" Non esagerare! stai con i piedi per terra, umile, ricordati quello che sei, i tuoi valori, non strafare.

Il terzo, "L’è question ‘d nen pièssla" e qui sta invece la cosa più difficile, non prendersela, la vera vocazione, la capacità di chi conosce il proprio dovere e sa accettare le sconfitte e i propri limiti. Chi non ha l'occhio sulla singola tappa ma lo sguardo fisso sul percorso, lo sguardo di chi sa andare oltre.

Quindi, memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris

Et recordabor Fritz...

Fritz e la memoria


Vedi Fritz,
hai proprio una faccia tosta!
In certi momenti non ti si può toccare e se qualcuno tenta di farlo a volte lasci il segno. Fai il tuo classico grrrrrrrr appena tentano di accarezzarti. Se qualcuno si siede sul letto di Giulia, cercando di dargli il bacio della buonanotte, apriti cielo, urla come se non ci fosse un domani. Poi però lo sai che mi girano i maroni e tu allora ti nascondi, grugnando grrrrrr grrrrrrr grrrrrr sotto il letto.

Due secondi dopo però ti presenti così, con la palla in bocca, gaio gaio pensando di  cancellare tutto. Ma chi sei? Il Norman del Bates Motel di Psyco? Lo scrittore Jack Torrance dell'Overlook Hotel in Shining? No dai, Fritz, pensandoci bene, secondo me al massimo potresti essere la pesciolina Dori del film Nemo, quella con problemi alla memoria a breve termine.

Intanto però questa notte ti ho sentito raschiare la porta della zona notte, le tue unghie sul legno facevano un rumore strano...tipo...fammi entrare...fa freddo qui in salotto...i termosifoni sono spenti...ho finito le crocchette...mi sento solo...e caro Fritz ti senti solo un cacchio. Ci dovevi pensare prima! A proposito poi vovevo dirti anche quell'altra cosa...aspetta cos'era eh, si la eh uh ma chi eh...vai Fritz, vai, corri, prendi la pallina!!!

"Non è forse questa la maledizione del genere umano: che, aggrovigliati in un incongruo legame, due esseri agli antipodi siano costretti a combattersi in eterno nel grembo straziato di una medesima coscienza? "
(Henry Jekyll, 1886)