Fritz, una parola per te, una parola per me


Vedi Fritz,
questo è l'incipit all'omelia dell'Arcivescovo Delpini per la S.Messa in cena Domini di giovedì.
Eravamo, forse, alla ricerca di un rito, di un momento che ci riportasse alla normalità; quella normalità rassicurante con cui avremmo affrontato la settimana santa in un anno diverso da quello che stiamo vivendo.
Devo ammetterlo, l'abbiamo sentita così, un po' distratti, mentre stavamo finendo di sistemare la tavola, in differita, quasi come un sottofondo, facendo la consueta fatica a rimanere in ascolto.
E invece, come spesso succede, la parola inaspettatamente ha colto nel segno ed è entrata dentro. L'abbiamo sentita più volte, riportando indietro il video al minuto preciso, sempre con il dubbio di essersi persi qualcosa, di non aver capito il senso, di non aver raccolto qualche sfumatura.

Una parola per i timorosi, mediocri, spaventati, addormentati, inadatti, quelli incapaci di contenere il vino buono, una parola perfetta per la S.Pasqua di risurrezione e per riprendere a camminare.

Buona Pasqua a tutti.

"C’è qui una parola per voi, profeti in fuga dalla missione, profeti spaventati, addormentanti nel mezzo della tempeste, che dormite profondamente mentre la nave affonda, profeti inadatti, facili all’invettiva e al risentimento, impenetrabili alle intenzioni di Dio e allergici alla sua misericordia, che siete vinti dallo spavento, quando la via del Signore è la fortezza.
La parola è questa: voi siete dentro la storia della salvezza, voi siete chiamati a essere i testimoni, si proprio voi, così incapaci di contenere il vino nuovo.
Non perché siete eroi esemplari, non perché siete santi irreprensibili, ma perché avete pianto, perché vi siete sentiti trafiggere il cuore dallo sguardo di Gesù, avete ricordato la sua parola. Proprio per questo siete stati scelti, perché siete mediocri eppure avete ricevuto lo Spirito di santità, perché siete miopi eppure avete visto la sua gloria, perché siete fragili e confusi, eppure vi siete ricordati della sua parola e avete ripreso a camminare."

(M.Delpini, Arcivescovo di Milano, estratto dall'OMELIA Messa in Cena Domini, Milano, Duomo – 9 aprile 2020)

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