Vedi Fritz,
ho pensato a lungo.
Ho pensato che la felicità potesse essere il godimento del benessere materiale...ma poi alla fine i soldi non risolvono tutti i problemi, gli oggetti si usurano, perdono valore e anche il nostro interesse.
Ho pensato che la felicità potesse stare nell'allenare il mio corpo, nel curarlo, nello stare bene fisicamente...ma poi ho capito che il dolore di alcune ferite non potrà mai essere lenito da allenamenti o cure.
Ho pensato che la felicità potesse derivare nell'avere una buona immagine, nell'essere accettato, riconosciuto come brava persona o persona di successo...ma poi ho capito che qualsiasi sforzo tu possa fare non potrai mai piacere a tutti e che le vittorie raramente sono definitive e soprattutto durano il tempo di un soffio di vento.
Ho pensato che la felicità potesse essere fissare degli obiettivi importanti per me e per il mondo in cui vivo e raggiungerli..ma poi ho capito che i successi per alcuni possono essere ininfluenti per altri.
Ho pensato infine che la felicità potesse essere nel coltivare la relazione con l'altro...ma poi ti accorgi che le persone a volte deludono, ti lasciano, ti feriscono...e lo stesso fai anche tu.
Ho pensato a dove potesse essere la felicità in questa infinita matrioska di valori.
E poi sei arrivata tu, in un giorno d'estate, a ricordarmi di danzare sempre, anche sotto la pioggia, facendomi pensare che forse la risposta è nello trascorrere stesso delle esperienze, passando consapevolmente per tutti gli strati della matrioska, con diverse priorità, dando peso e forma alle cose che ritieni importanti, crescendo e imparando, in un viaggio che non ha una fine e che in fondo, per alcuni, ha un solo ed unico mistero chiamato fede.