al Bar Carducci non succede quasi mai nulla. Le calde giornate di luglio trascorrono lentamente; qualche caffè per gli anziani dei palazzi al mattino e poche acque toniche nel pomeriggio.
Xu, padrona del Bar, non ha mai avuto il coraggio di togliere quell'insegna anni '70 che riporta il nome di un tempo ormai passato. Così per tutti il Bar di Xu è rimasto ancora il Bar Carducci, quello storico, quello dei diffusi pota e sporadiche bestemmie ad intercalare i soliti discorsi sul governo, sul Comune che non asfalta e soprattutto sull'Atalanta.
Xu, con un moto d'orgoglio, ogni tanto però s'incazza con gli avventori che non consumano e lasciano pure il bagno sporco. Urla mettendo tutte le erre al posto giusto, un mistero.
Noi intanto siamo li fuori, seduti ad un tavolino non pulito di recente, gustando la pausa, l'ombra e delle bibite fresche. Di tanto in tanto qualcuno degli avventori esce, si siede vicino a noi e si accende una sigaretta puzzolente. Se ne sta li, farfugliando qualcosa d'incomprensibile, mentre guarda il traffico delle due del pomeriggio.
Sai Fritz, tutto sommato, pensandoci bene, non ho mai assaporato bevande così fresche come al Bar Carducci, in quei giorni di luglio.
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