Ai tempi di questa storia Fritzølsen era ancora molto molto piccolo. Viveva nel villaggio di Bergamøten, uno dei più grandi e laboriosi di tutta costa. Li era nato un giorno di febbraio da un papà nano e una mamma tøy. Proprio per questo aveva una dimensione strana, fuori dal comune, ne Tøy ne nano, una via di mezzo.
Vivere a Bergamøten non era facile.
Tanti suoi compagni, conoscendo questa sua particolarità, lo prendevano spesso in giro. "Arriva Fritzolsen, Il nanotøy", usavano schernirlo. Lui però non si abbatteva. Non dava retta a quegli stupidi. Sapeva che la sua diversità era un valore e che prima o poi qualcuno l'avrebbe apprezzata.
Con il tempo aveva capito di avere altre particolarità, dei segreti che lui non voleva raccontare e che teneva nascosti. Per esempio aveva capito di avere un udito finissimo. Riusciva a sentire da Bergamøten bassa, dove lui abitava, i bisbigli dei viandanti nelle taverne di Bergamøten alta. Questo suo superpotere l'aveva aiutato in molte occasioni. Lo usava per esempio per cambiare strada in anticipo prima di incontrare altri cani non proprio amici.
Il superudito l'aveva aiutato anche quella volta che, passeggiando per Bergamøten alta, aveva sentito un rumore diverso dal solito nei pressi della sua casa. Erano infatti arrivati degli ospiti inaspettati e mai visti. Chi erano e perché erano lì? La curiosità lo fece correre giù per la collina a piccoli ma velocissimi passi, scopri in quel momento di avere un altro super potere...
In pochi secondi si trovò davanti all'ingresso di casa.
Fu così che s'incontrano per la prima volta.
Una bionda e bellissima ragazza vichinga era davanti ai suoi occhi. Non aveva mai visto nessuno come lei. Aveva un portamento fiero, sicuro, quasi regale.
Ebbe inizio in quel momento la storia di Fritzølsen il rosso e Giuginken di Mørøsinfjord.
Nessun commento:
Posta un commento