Fritz e il trittico


Vedi Fritz,
vorrei raccontarti tante cose.

(Tavola 1 - Eccomi)
Sai che nel 1991, oltre ogni ragionevole dubbio, sono stato il primo abitante della C.na Morosina ad andare negli Stati Uniti? Potrei raccontanti tanti aneddoti sulle vicende che mi sono capitate...compreso il rimanere bloccato per un ora all'ufficio immigrazione per uno strafalcione in inglese durante il colloquio all'ingresso negli Stati Uniti.

(Tavola due - La nebbia scende ma resisto)
Poi lo sai che nel 1992 io e Luisa, allora giovincelli, siamo stati per una settimana intera in Olanda. Tour completamente spesato, vinto con il concorso "Filtrofiore Bonomelli". Lo Stefano beveva tutte le sere camomilla e la Maria raccoglieva i coupon per il concorso...

(Tavola tre - La notte, buona)
Oh Fritz ci sei? Ma guarda te...con tutte le cose interessanti che ho da raccontarti tu ti addormenti. Dovevo capirlo già dal primo sguardo che non saresti durato molto.
Comunque non hai tutti i torti, sono un po' noioso, che palle questi racconti...inizio a comportarmi da persona anziana.

Hai proprio ragione tu, è molto più interessante parlare delle nostre vicende future.

Buon 2020 e oltre!

Fritz, canem, quia capillum es, et in capillum reverteris


Vedi Fritz,

Dopo aver visto questa foto, materiale di risulta di una prova di tosatura "homemade", mi si sono palesate tre immagini.

La prima è stata la parrucca di Toninelli sul banco di Makkox a Propaganda live. Ce l'hai in mente? Non so perché, è stata una cosa istintiva, pochi secondi, un flash.

La seconda, più seria, è stata questa citazione dalla Genesi: Ricordati che sei polvere=pelo e in polvere=pelo ritornerai. Il giorno delle ceneri, quaresima, simbolo di penitenza e conversione, si risponde: me ne ricorderò.

La terza, collegata alla seconda, la copertina del libro "Il pane di Ieri". In uno dei capitoli, citando Norberto Bobbio, Enzo Bianchi elenca tre detti della sua terra, il Monferrato, per lui un proseguo laico dei dieci comandamenti.

Il primo, "Fa’ el to duvèr, cherpa ma va’ avanti!" , fare il proprio dovere, senza indugio, con serietà e perseveranza.

Il secondo, "Esagerùma nenta!" Non esagerare! stai con i piedi per terra, umile, ricordati quello che sei, i tuoi valori, non strafare.

Il terzo, "L’è question ‘d nen pièssla" e qui sta invece la cosa più difficile, non prendersela, la vera vocazione, la capacità di chi conosce il proprio dovere e sa accettare le sconfitte e i propri limiti. Chi non ha l'occhio sulla singola tappa ma lo sguardo fisso sul percorso, lo sguardo di chi sa andare oltre.

Quindi, memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris

Et recordabor Fritz...

Fritz e la memoria


Vedi Fritz,
hai proprio una faccia tosta!
In certi momenti non ti si può toccare e se qualcuno tenta di farlo a volte lasci il segno. Fai il tuo classico grrrrrrrr appena tentano di accarezzarti. Se qualcuno si siede sul letto di Giulia, cercando di dargli il bacio della buonanotte, apriti cielo, urla come se non ci fosse un domani. Poi però lo sai che mi girano i maroni e tu allora ti nascondi, grugnando grrrrrr grrrrrrr grrrrrr sotto il letto.

Due secondi dopo però ti presenti così, con la palla in bocca, gaio gaio pensando di  cancellare tutto. Ma chi sei? Il Norman del Bates Motel di Psyco? Lo scrittore Jack Torrance dell'Overlook Hotel in Shining? No dai, Fritz, pensandoci bene, secondo me al massimo potresti essere la pesciolina Dori del film Nemo, quella con problemi alla memoria a breve termine.

Intanto però questa notte ti ho sentito raschiare la porta della zona notte, le tue unghie sul legno facevano un rumore strano...tipo...fammi entrare...fa freddo qui in salotto...i termosifoni sono spenti...ho finito le crocchette...mi sento solo...e caro Fritz ti senti solo un cacchio. Ci dovevi pensare prima! A proposito poi vovevo dirti anche quell'altra cosa...aspetta cos'era eh, si la eh uh ma chi eh...vai Fritz, vai, corri, prendi la pallina!!!

"Non è forse questa la maledizione del genere umano: che, aggrovigliati in un incongruo legame, due esseri agli antipodi siano costretti a combattersi in eterno nel grembo straziato di una medesima coscienza? "
(Henry Jekyll, 1886)

Fritz, a muso duro...o no?


Vedi Fritz,
Pierangelo Bertoli cantava: “…affronterò la vita a muso duro”.
Pensavo...e se invece la via migliore fosse la tua? Affrontare tutto a muso umido e molle? Sei un cane da tartufo, Il tuo muso umido e molle serve per cercare, per catturare le molecole. Quando cammini veloce a testa bassa odorando a più non posso, infilandoti in ogni anfratto, qualcosa ti rimane attaccato, il mondo esterno ti contamina. E poi quando ti avvicini a qualcuno per salutarlo il tuo muso lascia sempre un sincero ricordo umido. Avrebbe lo stesso effetto un muso duro?

Fritz e i petti di pollo impanati



Vedi Fritz,
Contro il logorio della vita moderna non ci sono molti rimedi.
Ci sono giorni infatti in cui ti senti in un flipper. Rimbalzi da una sponda all'altra cercando di fare i punti, ma proprio nel momento più bello ti si abbassano i mirini; devi fare punti da 5 e da 5.000.000 in due secondi consecutivi. Prendi una corsia e scopri che li proprio li, cacchio, c'è una buca che non avevi visto.  Dulcis in fundo quella maledetta sfera argentata sale fino in alto, passa nella corsia da 5 punti invece che in quella da 5000 e poi "la maledetta" viene giù dritta, in centro, con un angolo di 90 gradi, manco avesse un goniometro, verso le tue palette. Tu a quel punto hai già capito come andrà a finire ma inizi lo stesso a spalettare come un ossesso pigiando sui bottoni all'inverosimile ma no, lei, "la maledetta" s'infila bellamente in quel limbo dove nessun spalettamento potrà mai arrivare.

Ecco in questi momenti c'è solo un rimedio quando torni a casa alle 21:30: apri il frigo e ti mangi con le mani i quattro petti di pollo impanati, freddi, avanzati dal giorno prima. La tua insistenza Fritz paga e quindi qualche boccone te lo becchi anche tu.
Alla fine, con l'illusione di favorire la digestione, ti bevi anche un bel Fernet Branca e poi a nanna, domani è un altro giorno.

Fritz e il ritorno al passato (#fem)



Vedi Fritz,
Lo so, ci sei rimasto male. Avresti voluto venire con noi a Tromsø in Norvegia. Purtroppo non è stato possibile. Viaggiare in stiva, tutto solo, due scali, tre aerei, e se ti perdevano?

E poi là ogni giorno neve, freddo, vento, ghiaccio. Cosa dici? Sì lo so che hai degli antenati vichinghi ma sono passati molti secoli da allora...l'evoluzione ha fatto il suo corso.

Comunque abbiamo pensato molto a te e anche al tuo antenato vichingo Fritzølsen.

Ti dirò di più, nell'escursione in catamarano ci siamo inoltrati in un fiordo che dava direttamente sull'oceano. Proprio lì ci siamo infilati in una piccola insenatura; Nik, lo skipper australiano ma vichingo nell'aspetto, aveva sentito parlare di quel posto.

Ebbene, non ci crederai mai: io, Giulia e Matteo siamo stati probabilmente, oltre ogni ragionevole dubbio, in quello che un tempo fu Morosinfjord.

E allora abbiamo iniziato a fantasticare. Ad immaginare le case in legno e paglia nella radura, il piccolo pontile naturale in roccia dove attraccavano le Drakkar, la foresta di betulle, larici e olmi dietro al villaggio.

In silenzio ci sembrava di sentire ancora i profumi delle zuppe di pesce, della legna tagliata, del muschio, delle renne; immaginavamo anche i suoni del villaggio: il conciatore di pelli, il maniscalco, il falegname, le risate provenienti dalla casa lunga e gli scrocchi dei boccali di birra.

Ce ne siamo andati poco dopo richiamati da Nik, la neve stava ricominciando a scendere, dovevamo ancora pescare e il mare si stava facendo agitato.

Rientrati in porto, al ristorante, dopo lo stufato di renna, quello di baccalà, la zuppa di pesce e la MONTAGNA di gamberetti, sorseggiando un te, abbiamo pensato di lasciare un ricordo della bellissima giornata.

Chi passerà si ricorderà di te e del tuo antenato.

Fritz è perplesso






Vedi Fritz,
Si, anch'io sono perplesso, molto perplesso. Hai sentito? In settimana è stata votata al Senato una proposta di legge per l'istituzione di una commissione dal titolo: Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.
Una votazione soprattutto simbolica, etica come descritta dalla stessa Liliana Segre, lontana ancora dalle successive e necessarie questioni tecniche, burocratiche.

Detto questo, quali motivazioni potrebbero esserci per giustificare l'astensione alla votazione dei partiti della coalizione di centro destra?

Alcune affermazioni in ordine sparso:

Salvini contesta una mozione che rischia di essere di parte e strumentalizzata per fini politici

Giorgia Meloni ribadisce la volontà di "lavorare alla stesura di una commissione che si occupi davvero di combattere razzismo e antisemitismo e che non si occupi di mettere il bavaglio a chi non la pensa come la sinistra"

Forza Italia...nessuna dichiarazione pervenuta..ah sì la Carfagna che si dissocia

Adesso...io la proposta di legge l'ho letta e continuo a non capire. Dove si accenna alla censura politica? Al mettere un bavaglio alle idee altrui?

La solita retorica di chi fonda il proprio consenso politico sulla paura e sul dare risposte semplici ai problemi complicati.

Però...dipende anche dai punti di vista...

Certo che se censura politica è stigmatizzare la presenza del simbolo di fratelli d'Italia nel menu di una cena di chiaro stampo fascista proprio nel luogo in cui è avvenuto un eccidio nazista...

Oppure, se mettere il bavaglio significa denunciare che dire pubblicamente in un dibattito televisivo che sui barconi arrivano solo stupratori, ladri e nel caso migliore comunque rubano il lavoro agli italiani fa schifo...


Fritz, dipende dai punti di vista...e io rimango mestamente, tristemente e desolatamente perplesso...

Fritzølsen e il pezzo mancante (#Fire)


Vedi Fritz,

Era appena iniziato l'autunno in quel di Mørøsinfjord. Le foglie coprivano come un manto colorato i prati della tundra. Le querce, i faggi, gli olmi e le betulle si mostravano spogli all'avvicinarsi dell'inverno.

Fritzølsen era diventato da tempo la mascotte della famiglia ma soprattutto un punto di riferimento per tutta la comunità.

Venne il momento di costruire una nuova drakkar, la tipica imbarcazione vichinga. Già da diverse settimane tutti gli uomini lavoravano senza sosta; chi per procurare il legname, chi per assemblare le travi, chi per incatramare le pelli di animali all'interno dello scafo per rendere l'imbarcazione impermeabile.

Si lavorava senza sosta ma tutti erano concordi: mancava qualcosa a questa barca! Ci furono diverse riunioni tra i saggi e i maestri della comunità. Fritzølsen era in disparte, ascoltava e pensava. Che cosa mancava? La curvatura delle assi era sbagliata? L'altezza dell'albero maestro? La lunghezza dei remi? La chiglia?

Nessuno riusciva a capire, però erano tutti concordi e certi di una cosa: la barca non sarebbe andata in mare fino a quando non fossero stati tutti convinti!

Passava il tempo e si avvicinava la fine dei lavori. Un giorno Fritzølsen, zampettando per la tundra, trovò qualcosa, un legno particolare, con un forma mai vista e un colore inconsueto. Era un semplice pezzo di legno...ma ne era sicuro, aveva trovato la soluzione! Lo portò di corsa agli uomini che stavano lavorando; tutti trasalirono al suo arrivo. Il pezzo mancante era stato finalmente trovato!

La comunità ringraziò Fritzølsen con carne secca, ossa e soprattutto piselli e carote, il suo cibo preferito.

Fu così che la nuova Drakkar della comunità di Mørøsinfjord divenne la prima e unica nella storia vichinga ad evere sulla prua, non la testa di un drago ma la faccia pelosa di un Fritz.

Fritz e l'incontro

Vedi Fritz,
quanto vale un incontro?

A questa domanda rispondo ricordando due film: il bellissimo e recente "Green book" e "La Leggenda del re pescatore" del 1991.
In entrambi i casi si racconta l'incontro tra due persone fra loro molto diverse; persone che vivranno un esperienza unica che cambierà per sempre la loro vita.

Incontri diversi, ogni giorno. Dalla persona che ti saluta al mattino per strada con un "ciao assessore!" a quella che ti serve un caffè e due chiacchiere divertenti; da chi conosci per caso in un viaggio e non incontrerai mai più nella tua vita alla ragazza che incontri, la sposi e ci vivi per ventitré anni.

E ogni incontro determina una serie di conseguenze; a volte immediate, temporanee, altre volte definitive, importanti, di quelle che ti disegnano per sempre.

E allora Fritz, visto che il nonno Stefano diceva sempre che la vita "L'è una roeuda che la gira", ti lascio con questo augurio: di avere nella vita che hai davanti la doppia fortuna di poter essere per qualcuno il giullare e, da re solo e sofferente, la possibilità di incontrare un giullare semplice...così come nella storia che Parry racconta a Jack ne "La leggenda del Re Pescatore"

...Un giorno, un giullare entrò al castello e trovò il Re da solo ed essendo un semplice di spirito egli non vide il Re, vide soltanto un uomo solo e sofferente e chiese al Re: “Che ti addolora amico?” e il Re gli rispose: “Ho sete e vorrei un po’ d’acqua per rinfrescarmi la gola”. Allora il giullare presa una tazza che era accanto al letto, la riempì d’acqua e la porse al Re ed il Re cominciando a bere si rese conto che la piaga si era rimarginata, si guardò le mani e vide che c’era il Santo Graal, quello che aveva cercato per tutta la vita, si volse al giullare e chiese stupito: “Come hai potuto tu trovare ciò che i miei valorosi cavalieri mai hanno trovato?” e il giullare rispose: “Io non lo so, sapevo solo che avevi sete”.

Gin Fritz

Vedi Fritz,
Giovedì fine serata intenso con alcuni amici all'insegna del Gin Fizz & Gin tonic. Ne abbiamo provati solo due tipi, per il momento, ma ne esistono tantissimi.
C'è il Gin aromatizzato al pompelmo, al limone, all'arancia, con i fumi di rosmarino, quello al sapore di cannella, mandarino, gin dolce, secco, molto dolce, molto secco, colorato, trasparente, gin inglese, italiano, olandese. C'è poi il Gin Distillato, Old Tom Gin, London dry Gin, Plymouth Gin, Compound gin, gin agrumati, genever, traditional style gin, contemporary style gin, cash gin..e...e...questo è tutto mi pare (cit.)

Poi ad un certo punto mi sono fermato e ho detto agli amici:"Sono un po' stanchino ora...credo che tornerò a casa" (cit.)

Fine serata.

Fritz, 52 e grazie!


Vedi Fritz,
è passato cinquantadue volte il 10 settembre da quel primo del 1967.
Ci sono stati nel frattempo solo piccoli e impercettibili cambiamenti fisici: la barba e qualche capello bianco, la pancetta d'ordinanza, diversi capelli in meno, il fatto di alzarsi più volte durante la notte per andare in bagno e qualche piccola rughetta qua e là; Insomma niente di preoccupante.

In questo periodo, oggi, in questo momento, non ho nostalgia degli anni che passano e mi sento piuttosto coinvolto dalle tante cose che ho davanti.
Penso ai prossimi 10 anni e ad alcuni progetti pazzi: iscriversi alla facoltà di storia, scrivere altre canzoni, imparare a suonare il pianoforte e soprattutto giocare a tennis a perdifiato, magari su qualche campo in erba nei dintorni di Wimbledon...

Chiudo e ringrazio con questa canzone gli amici che hanno voluto dedicarmi oggi un momento per farmi gli auguri.

"And our friends are all aboard
Many more of them live next door
And the band begins to play

We all live in a yellow submarine
Yellow submarine, yellow submarine

Fritz e il tennis (ri-post agosto 2017)


Vedi Fritz,
Le partite di tennis a volte sembrano scorci della nostra vita. Vinci facilmente il primo set 6-2 e pensi che nulla potrà turbarti è che tutto continuerà sempre così. Poi ad un certo punto, non ben definito, quello che hai fatto fino a quel momento non va più bene. Fai le stesse cose di prima ma cambia il risultato. Sei cambiato tu ed è cambiato chi sta dall'altra parte della rete. Perdi un punto e poi un altro. Non riesci a capire il perché. Allora cerchi di reagire, prima in modo confuso e disperato poi cercando di ragionare. Cambi atteggiamento, gioco, approccio, tecnica, niente. Ti ritrovi in un momento sotto 5-3 al secondo set. Sei frastornato e cominci a pensare che sei stanchissimo, che hai dato tutto e che non potrai resistere ad un terzo set. Dall'altra parte della rete c'è qualcuno che ha circa 30 anni meno di te. Allora ce la metti tutta. Lotti colpo su colpo. Cominci a sperare anche nella fortuna, qualche punto arriva così, anche lui è stanco e confuso. Poi finalmente chiudi il secondo set 7-6, tutti a casa....a volte si vince...a volte no...next step.

Fritz, Simba, Timon, Pumbaa e Hegel

Vedi Fritz,
Ieri serata amarcord con il remake del film "Il re leone".
Secondo me ti saresti trovato proprio bene con loro, il completamento della combriccola. Un leone, un suricato, un facocero e un pollo quadrupede...come ti chiama Matteo.

Parlando di cose serie, secondo te chi ha ragione? Timon e Pumbaa che dicono che la vita è una linea retta con un inizio e una fine, da vivere senza pensieri, preoccupazioni, senza impegno, oppure Mufasa il re leone, il papà di Simba, con il cerchio della vita, dove tutto scorre, dove ognuno ha un ruolo e una sua missione?

mmmmmm io non lo so, chiederei l'aiuto da casa...ah!...e se fosse una curva nello spazio a tre dimensioni? Un sistema misto?

Mi dicono però, forse, se ho capito bene, sia stata già elaborata questa teoria...la logica dialettica di Hegel...peccato... pensavo di essere stato originale.

Fritz e il salto

Fritz e il salto

Vedi Fritz,
Non ti capisco, hai una doppia personalità.
Sei sul tavolo e hai paura di saltare.
Poi, solo perché uno ti lancia una pallina dal divano, diventi il Carl Lewis della situazione e spicchi il volo, stabilendo tra l'altro, il nuovo record mondiale canino di salto dal divano (disciplina ufficialmente riconosciuta dal CIOdog).
Certo che sei una bella testolina!
Pensi al salto e hai paura, pensi all'obiettivo e ti lanci come un selvaggio!

Bravo Fritz, ogni tanto un po' di sana irrazionalità.

Fritz, le parole creano mondi


Vedi Fritz,
Tanti pensieri, quasi quanto i tuoi ricci. Uno di questi è ispirato da un bell'articolo letto qualche settimana fa con questo titolo:"Le parole creano mondi, parole di merda creano mondi di merda".

Un'espressione forte per dire una cosa molto semplice: ognuno di noi è responsabile di tutto ciò che dice, scrive, fa e delle sue conseguenze, piccole o grandi che siano.

Ognuno di noi contribuisce, ma la responsabilità è ancora più grande per chi ha un'esposizione pubblica, di quasi tipo essa sia. Un concetto espresso benissimo da Meryl Streep durante un suo toccante discorso al Golden Globe del 2017 contro il neo eletto presidente Trump: "E' questo istinto di umiliare l'altro, quando è impersonato da qualcuno con una visibilità pubblica, qualcuno di potente, arriva nella vita di tutti quanti, perché autorizza altri a comportarsi nello stesso modo".

Le bufale, le notizie non certificate, semplificate, piegate per confermare l'opinione comune e ottenere il consenso, le espressioni brutali e volgari verso persone, la noncuranza delle regole e delle istituzioni creano mondi e definiscono nuovi standard sociali, purtroppo sempre più al ribasso.

Fritz, io non vedo nessun futuro in questo, solo un mondo di merda...e non è quello che voglio.

Fritzølsen il rosso (#tre)


Vedi Fritz,
ti ho già raccontato in alcuni post precedenti (ett, to), di come il tuo antenato incontrò la famiglia dei Valtølarsen.

Ricorderai quindi che dopo aver lasciato Bergamøten lui si trasferì a Mørøsinfjord, insieme al resto della famiglia. Lüisen e Markus furono stupiti (per usare un eufemismo) del suo arrivo, quel giovedì pomeriggio. Nessuno li aveva preparati, nessuno li aveva avvisati.

Devi sapere, tra l'altro, che al suo arrivo non aveva ancora un nome.
Eh si! Fu proprio in quel momento che Lüisen, superato il primo sconcerto, invitando il cane ad entrare in casa, usò la sua tipica espressione:"vieni avanti amico Fritzølsen". Il cane capì subito come girava il fumo e mesto mesto, con le orecchie basse, dopo essersi accuratamente pulito le zampe e aver capito chi comandava, varcò per la prima volta la soglia della grande casa dei Valtølarsen. Dall'istante seguente divenne per tutti e per sempre Fritzølsen, il cane vichingo.

Non fu facile inserirsi in una nuova famiglia e in un nuovo paese.
Il tuo antenato non ci mise molto però a farsi conoscere e a farsi voler bene da tutti gli abitanti del piccolo fiordo.

Ecco allora svelato l'origine del suo e del tuo nome. Di come Fritzølsen diventò poi una leggenda ne parleremo nei prossimo post, c'è tempo.

Fritz e Interstellar


Vedi Fritz,
venerdì sera casalingo, tu ronfi sul tuo cuscino e io mi riguardo Interstellan un bellissimo film.

Appassionante, scientifico, complesso, con alla base però un filo conduttore molto semplice: è l'amore che muove il mondo attraversando lo spazio e il tempo.

TARS, il robot un po' comico e un po' filosofo, che ti assomiglia tra l'altro, riprendendo la terza legge di Newton dice ad un certo punto: "l'unico modo che gli umani hanno trovato per andare avanti è lasciarsi qualcosa alle spalle".
Vero, a volte però non dobbiamo lasciarci indietro solo le cose negative ma anche quelle stesse cose buone, e questo è ancora più difficile, che ci hanno spinto avanti.

Dai Fritz, ora prepariamoci per il sabato, Cooper direbbe a TARS: 90% di umorismo.

Fritz e la borsa gialla

Vedi Fritz,
Stai tranquillo, dai, adesso arriva.
Ascolta, ti racconto qualcosa.
Per tanti anni siamo andati tutti insieme in vacanza nelle spiaggie di Senigallia (e in tante altre). Scorrendo le esperienze, dal 1998 ad oggi, affiorano alla mente tantissimi ricordi: Il mare, le maschere, le palle di sabbia fatte insieme, gli aquiloni, la condivisione di tempo e spazi con diversi amici, il giro in centro, la rocca di Senigallia, Destate la festa, il mercato dei bambini, la conditella, I bomboloni alla nutella della fiera, Arturo lo spremiagrumo del futuro, I The Sun, Nicolò Fabi, gli incontri, il ghiacciolo “la bomba”, le bocce, la pallavolo, il tennis, le bici sul tetto della macchina.
Un ricordo indelebile lo riservo però per “la borsa gialla”.
La borsa gialla da mare c’è da sempre. È eterna, indistruttibile e senza fondo.
Luisa la preparava prima di partire per il mare; una volta in spiaggia, in caso di qualsiasi necessità, non dovevi preoccuparti. Sete, acqua, fame, crackers, freddo, felpa, nuoto, braccioli, snorkeling, maschera e boccaglio, ustioni, crema solare, medusa, crema, vespa, crema (la stessa), mi annoio, settimana enigmistica, mi annoio ancora, vai a fare un giro e lascia qui la settimana enigmistica. Un estate, me lo ricordo bene, tirò fuori dalla borsa addirittura un gommone da 3 m, intendiamoci, già gonfiato!!!

La borsa gialla e la sua padrona sono magiche, hanno sempre qualcosa di buono e una soluzione (semplice) per tutto. Insomma, una Mary Poppins e la sua borsa colorata senza fondo.

Fritz, lunga e buona vita alla borsa gialla e alla sua padrona.

Fritz e la leggerezza

Vedi Fritz,
minchius distogli lo sguardo dal cornetto. Più ci pensi e più ti incacchi! Come dice la Manuela, il cioccolato per te è veleno!
Leggerezza Fritz leggerezza.
Molla l'osso (il gelato), pensa alla pallina rossa, all'orsetto, fai un giro in giardino, mordicchiami la mano, rompimi le calze, però ti prego, fai qualcosa di diverso e smettila di fissarmi il gelato.
Leggerezza, leggerezza, dai usciamo e andiamo a vedere i "Senza Patria" al Basel di Oreno.
Cosa dici? Toglimi le gocce di cioccolato e dammi il gelato?
Mmm...ok Fritz, hai ragione, di qualcosa si deve pur morire.
Fritz "lo smilzo" e Bob

Vedi Fritz,
Da oggi hai anche questo soprannome.
E' stata la prima cosa che ti ho detto quando sei tornato dal parrucchiere. Taglio estivo, necessario e dovuto; tu non ti pettini, i ricci s'intrecciano e quindi il tuo pelo diventa un tappeto persiano.

Fritz lo smilzo, sembri diverso, cambiato!

Come ti senti?
"How does it feel?"

Ti vedo un po disorientato, lì in un angolo, senza pelo e tappeto.
"To be without a home
With no direction home?"

Mi sembri uno sconosciuto!
"Like a complete unknown?"

Fritz, dai, rotoliamo insieme.
"Like a rolling stone"

#VediFritz

http://vedifritz.blogspot.com

Fritz e il giorno della marmotta

Vedi Fritz,
ti ricordi il film "Ricomincio da capo"? Quello con Bill Murray, il giorno della marmotta! Film divertentissimo e cult (per alcuni) del 1993. Il protagonista è un giornalista che viene spedito, suo malgrado, a seguire la tradizionale festa del giorno della marmotta in uno sperduto e freddissimo paesino della Pennsylvania. Dai lì inizia un incubo, rivive continuamente lo stesso giorno. Film geniale e divertentissimo.

Pensavo al fatto che a volte sarebbe bello poter rivivere gli stessi momenti, gli stessi eventi per rideterminare il futuro. Evitare di dire delle cose oppure avere il coraggio di dirne altre. Fare le scelte e dare le risposte giuste. Una sorta di backspace sulla tastiera del tempo per riscrivere la parola errata, la frase non corretta, aggiungere l'aggettivo giusto, dando un nuovo finale a quel tratto di racconto.

Sarebbe bello...oppure noioso. Boh, comunque impossibile.

Di certo Fritz possiamo solo decidere come vivere il presente per determinare il tempo futuro, consapevoli che il passato è andato, il presente è ora, con la memoria del passato, e il futuro non è ancora scritto.

Quindi Fritz, guarda avanti e pedalare...che non abbiamo tempo da perdere.

Fritz e la fabbrica di Frankenstein

Vedi Fritz,
Oggi andiamo di post leggero.
Negli ultimi anni novanta feci un affare. Comprai al Merca d'Agrà, in una delle tante bancarelle d'antiquariato, un centinaio di Urania datati 1960-1980, il tutto per la modica cifra di 50.000 lire. Mi furono consegnati in uno scatolone delle banane Chiquita, un classico.

Sono sempre stato affascinato dalla fantascienza. Fin da ragazzo guardavo sulla TV portatile 14 pollici, Radio Marelli, i film Americani e Giapponesi, rigorosamente in bianco e nero, l'unico colore era quello della TV, arancio fluo.
La visione, senza antenna fissa e con effetto neve pronunciato, era perlopiù un esercizio d'immaginazione. Sentivi l'urlo del mostro giapponese gigante di turno e tu dovevi immaginartelo nello schermo. Solo con una combinazione specifica tra la tua posizione e l'orientamento dell'antenna potevi sperare in qualcosa di meglio. Hai presente Stonehenge? Ecco una cosa del genere.

Tornando a Frankenstein, belli questi libri della collezione Urania. Un'istituzione per gli appassionati. Quando li leggo, tipicamente nel periodo estivo, mi diverto tantissimo nel ritrovare innovazioni ormai superate dal tempo oppure ingenuità scientifiche che, lette ora, fanno sorridere.

Ora vado Fritz, sono solo alla pagina 13. Vediamo un po' se il Dott. Hobbes, nei primi anni del ventunesimo secolo, riuscirà a far rinascere un uomo ibernato nel 1967 (il caso...). È previsto il trapianto del cervello e di qualche altro organo, ti tengo aggiornato.

Cosa dici Fritz?
No per quelli nati nel 1967, non ibernati e della C.na Morosina, non è possibile il trapianto del cervello, spiritoso.

Fritz e Giacomino


Vedi Fritz,

Dai, non fare così, dopo la tempesta arriva sempre la quiete. Lo so, hai litigato con Luisa, non possiamo dire perché, però pensaci, non aveva tutti i torti.
Poi, lo diceva anche Giacomino, dopo la tempesta c'è sempre la quiete, la quiete perfetta. Inizi in quei momenti ad apprezzare ancora le cose normali, assapori i piccoli gesti, quelli che non pensavi più potessero darti piacere.
Ti riconcili con la vita, ti siedi sul divano, leggi un libro, ascolti musica, oppure ti guardi le migliori canzoni italiane degli anni novanta guardando Techetechetè su RAI1.
Poi, nel momento clou, sulle note di "Si può dare di più" affondi i denti nel ghiacciolone allo yogourt che ci ha fatto la Giulia Balto. Cos'altro vuoi dalla vita?
Cosa dici Fritz? Che c'è anche la seconda strofa della poesia? Quella dove Giacomino sprofonda ancora nel pessimismo cosmico? Quella dove dice che dopo la quiete c'è sempre un'altra tempesta e l'unica felicità è l'assenza del dolore tra una tempesta e l'altra?

Miiiiiii Giacomino, cactus, anche te, non potevi fermarti prima?

Fritz, dai, fermiamoci prima, possiamo scegliere, fermiamoci prima.

Fritz, fai le cose semplici

Fritz, fai le cose semplici

Vedi fritz,
Siete molto simili tu e Ed.
Per prima cosa avete il pelo rosso. Si lo so Fritz che il tuo è albicocca, oh un po' di licenza poetica...e poi...ricordi il nome del tuo antenato? Fritzølsen il rosso, quindi...
Secondo avete entrambi la faccia simpatica e un bel sorriso.
Terzo e ultimo vi piace fare cose molto semplici.
Tu mangi, porti allegria e vuoi sempre giocare. Lui con una chitarra, un looper e un plettro fa un concerto per 65.000 persone, facendo impazzire e cantare tutti. Vogliamo parlare anche del fatto che si è sposato con una ragazza conosciuta ai tempi delle superiori?

Fritz, facciamo quello che sappiamo fare, aprire il cuore, suonare e cantare al meglio delle nostre possibilità, cose semplici Fritz, cose semplici, una chitarra, un looper e un plettro.

Fritz e la storia del 6 giugno



Vedi Fritz,
la Storia siamo noi
Siamo noi che scriviamo le lettere
Siamo noi che abbiamo tutto da vincere. O tutto da perdere.


Vedi Fritz, perché è la gente che fa la Storia
Quando è il momento di scegliere
E di andare te la ritrovi
Tutta con gli occhi aperti
Che sanno benissimo cosa fare
Quelli che hanno letto un milione di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare

Così m'immagino fossi anche tu Thomas B. Green di New York. Mi sono fermato davanti alla tua croce bianca nel luglio del 2017, nel cimitero di guerra a Colleville-sur-Mer, in Normandia. Non conosco la tua storia; potresti essere stato uno di quelli che aveva letto un milione di libri, oppure uno che non sapeva nemmeno parlare. Però l'importante è che tu eri li, il 6 giugno 1944, sulle spiagge D-DAY, a fare la tua storia e quella di tutti noi.

Fritz, perchè la Storia siamo noi
anche se poi ti dicono che tutti sono uguali
che tutti rubano alla stessa maniera
Ma, ricordati, è solo un modo per convincerti
A restare in casa quando viene la sera

Fritz, invece dobbiamo uscire di casa quando viene la sera, è il momento, ora.
Perché la storia siamo tutti noi, nessuno si deve sentire escluso.
(Francesco De Gregori e Fritz)

Fritz e la top 5 anni 80

Vedi Fritz,
sabato serata stanca; zucchero direbbe: senza una donna. Luisa a Londra, Giulia fuori, Matteo pure. Ho visto un bel film, Alta fedeltà(2000), consigliato dall'amica Ale.
Sull'onda dell'entusiasmo vorrei allora stilare la mia top five (così come facevano per gioco i gestori del Championship Vinyl). 
Tema? Le mie prime cinque canzoni degli anni 80.
Precisiamo però una cosa. La top five è dinamica e contestuale; insomma dipende dai momenti in cui viene stilata e soprattutto è personale. Come quella di Rob in una scena del film, la mia top five di oggi è un po' (apostrofo e non accento) autobiografica.
Partiamo allora!
Quinto posto
Mondo, Riccardo Fogli (1980), baracconi (per chi non sa cosa siano fatevelo spiegare), area di fianco alla Star. Dischi volanti, luci intermittenti e questa canzone che partiva. Per la prima volta, tornato a casa, ho preso la chitarra e ho tentato di suonare e cantare una canzone. Avevo tredici anni.
Quarto posto
Purple rain, Prince (1984), una delle mie prime feste, laboratorio falegnameria Sala smantellato, primo lento ballato con Luisa, tanti abbracci, niente baci. Dopo pochi mesi ci siamo messi insieme e dopo altri pochi mesi mi ha mollato. Però mi sono rifatto qualche anno dopo..eh eh.
Terzo posto
Un altro giorno, Marco Valtolina (1987), la mia prima (di due) canzoni scritte. Multitraccia Fostex a cassetta, tastiera, chitarra elettrica, cantina della C.na Morosina. Ogni tanto riascolto ancora l'incisione originale. Se si presta attenzione, oltre al fruscio, si sentono anche gli strumenti e la voce. La canto ancora adesso in certi momenti (non fatemi dire quando, troppo compromettente).
Secondo posto
Strada Facendo, Claudio Baglioni (1981). La svolta di Claudio Baglioni è per me una folgorazione. La cassetta originale l'ho consumata. Da li sono andato a ritroso negli anni e ho imparato tutte le sue canzoni, anche Isolina e Doremifasol. Strada facendo vuol dire anche tutti i cantautori italiani, Bennato, Guccini, Fortis, Vecchioni, Branduardi, De Gregori, Finardi, De Andrè per primi.
Primo posto
With or without you, U2 (1987). L'album "The Joshua Tree" è stato per me "la scoperta dell'america" dal punto di vista musicale, uno spartiacque. Da li a ritroso...Under a blood red sky e il concerto con i bracieri, Pride e tutti gli altri album. Nulla è poi stato come prima.
Fritz cosa dici? Adesso capisci molte cose? Oh te l'ho già detto! è personale e contestuale e soprattutto non ho ascoltato solo questa musica negli anni ottanta, quasi...

Fritz, Thelma(Ale)&Luisa vanno a Londra!

Vedi Fritz,
Oggi Luisa va a Londra. Ci va con la sua e nostra amica Alessandra. Te la ricordi? Quella che ti parla…anche lei!

Si lo so, anch’io sono un po preoccupato.
Ma no, cosa hai capito? Non per loro, per i londinesi!

Me le immagino già durante la discesa trionfale dalla scala dell’aereo. Due dive!
E da li in poi “fiumi di di parole” (cit. Jalisse).
Le vedo, insieme, importunare le guardie davanti a buckingham palace; mi immagino la faccia del cameriere dopo avergli chiesto: What do you like for dinner? E Ale rispondere…alor…a big cup of milk with a lot of biscuit for my friend Luisa, please.
Mi piacerebbe davvero vedervi nelle lunghe cavalcate a Portobello roads oppure durante le scalate ai vari piani di Harrods.

Insomma, vi voglio bene, siete già uno spettacolo da sole ma quando siete insieme si sprigiona un’alchimia particolare, mi piace guardarvi, ascoltarvi, vedervi ridere.

Due cose per concludere.

Alla domanda di Luisa: che regalo vuoi da Londra? La mia risposta è stata, indifferentemente:

a) Un cappello modello Sherlock holmes
b) Un 33 giri usato, comprato in qualche negozio di musica all’angolo, magari dei Beatles…ma vanno bene anche i Rollings stones, Who, Led Zeppelin, astenersi Jalisse!

Fritz, bastaaaaaaa!!!

Vedi Fritz,
Hai ragione, ora basta! Chiudiamo questo cacchio di computer e smettiamola con questa campagna elettorale.
Lo so ti ho sfinito!
In questa famiglia da mesi non parlo altro che di banchetti, campagna d'ascolto, officina delle idee, riunione per il programma, programma, volantini, santini, wa, distribuzione di pillole, programma, appello al voto, ...eeeeee...bastaaaaaaaaa...eeeeeee...che...palleeeee!!!!

Stasera ci sarà una bellissima festa, si canta, si balla, si mangia, si beve e poi via con il silenzio elettorale...finalmente...
Poi domenica e poi lunedì.

Fritz e il profumo

Vedi Fritz,
Mi piacciono gli odori perché fissano dei momenti, ricordi, luoghi, persone.

I profumi poi evocano qualcosa di più: istanti di bellezza, immagini che non sono tue, luoghi che non hai mai visitato e poi...belle esperienze.

Da ieri sera Il profumo Extreme Blue, vinto alla lotteria della cena di sostegno alla nostra campagna elettorale, entra a fare parte di questo mondo (a proposito...non ci autofinanziamo anche così!)

Sarà il ricordo di un periodo splendido. La campagna elettorale più bella che abbia mai fatto, forse perché, questa volta più che in altre, l'ho voluta vivere intensamente.

Ho incontrato persone nuove, persone che non frequentavo da molti anni, persone che non frequentavo da moltissimi anni e persone che ho frequentato moltissimo in questi cinque anni!!! Insieme abbiamo discusso, preparato il programma, fatto banchetti, organizzato giornate intere per ascoltare i cittadini, distribuito migliaia di pubblicazioni. A volte l'abbiamo fatto bevendo birra, mangiando olive, carciofi, patatine, pizza, kebap.

Insomma Fritz, una bella ed estremamente blu esperienza!

Avanti, testa e cuore, per un nuovo inizio

Fritz e Superman

Vedi Fritz,
Io lo sapevo, lo sapevo che non eri un cane qualunque.
Avete molte cose in comune tu e Superman: un superpotere, fisico bestiale, combattete per il bene e la pace nel mondo, siete altruisti e avete un'identità nascosta.

Felice di averti conosciuto Fritz, anzi Superdog!

Fritz anzi Fritzwbecca

Vedi Fritz,
Io noto una certa somiglianza. Non è che hai qualche antenato anche in una galassia lontana lontana?
Io indagherei, un giorno potremmo raccontare anche le sue storie.
Per intanto ti dico che STAR WARS è stato, nel lontano lontano 1977, il primo film di fantascienza che ho visto. Vedevo i trailer alla televisione, in bianco e nero. Le immagini a colori erano solo quelle delle immancabili pagine di Sorrisi e canzoni TV. Le ritagliavo e le incollavo su vecchie agende che la Maria portava a casa dal lavoro serale alla Star (senza Wars ma con il Dado). Devo aver costruito anche un paio di spade laser Jedi...con i rotoli della carta igienica. Ci si divertiva con poco. Il film poi l'ho visto, al Cineteatro Duse, qualche tempo dopo. Sulle sedie di legno, con l'intervallo al bar a prendere la gazzosa e la liquirizia come cannuccia.
Chewbecca non mi aveva colpito. Mi immaginavo più come lo Luke Skywalker della Morosina. Poi con gli anni, come tanti, ho rivalutato il personaggio e mi sono affezionato. Lui c'era sempre, a disposizione, ha salvato il fondo schiena diverse volte a Han Solo. E ricordiamoci che l'urlo finale del primo film, alla cerimonia, è suo!
Lunga vita a Chewbe e buon riposo a Peter Mayhew.

Fritz e l'angelo

Vedi Fritz,
Oggi si ricorda quell'angelo che davanti al masso rotolato disse: non è qui!
Tutti si aspettavano di trovarlo in quel luogo e invece Gesù stupisce.

Mi piace pensare che la vera risurrezione per tanti possa essere quella di non farsi trovare, di stupire.

Non farsi trovare nel'angolo in cui il rancore ci spinge, l'invidia ci lega, le situazioni di questo mondo a volte ci costringono, la delusione ci blocca, la malattia ci costringe.

E allora Fritz proviamo a stupire!

Fritz e Mototopo

Vedi Fritz,
Ieri è successa una cosa molto triste. Come forse saprai è venuto a mancare Mototopo, si proprio lui, il tuo grande amico. Lo so Fritz è una cosa che non avresti voluto sentirti dire. L'hanno trovato ieri in via Mazzini, sul bordo della strada. Le cause della morte sono ancora sconosciute. C'è chi da subito ha voluto far partire la polemica politica su facebook. A noi però questo non interessa. Noi vogliamo solo ricordare un amico, il sorcio bikers più veloce del mondo. Ciao Mototopo, la foto oggi è solo per te.

Fritz, cerchiamo di essere, al massimo del nostre possibilità, seri, coerenti, corretti. Lasciamo le polemiche a chi strumentalizza il sorcio morto sulla strada.

Fritz e la barboncina

Vedi Fritz,
questa mattina mi hai detto: "Valto, a casa, a casa mia. E troverò un modo per riconquistarla. Dopotutto, domani è un altro giorno".

A parte che mi sembra di averla già sentita questa frase, però me lo hai detto dopo aver perso l'occasione con quella barboncina in piazza.

Mi dispiace, anche te, dare due annusate superficiali e poi metterti ad abbaiare come un matto! Guarda che di queste occasioni non è che te ne capitano tutti i giorni.

Fritz sei un disastro con le donne...

Eh, cosa dici? Senti chi parla? Oh Fritz calmino... però...hai ragione.

Dai Fritz, vieni qui, beviamoci una birra, domani è un altro giorno.

Fritz e l'augurio di un amico

Vedi Fritz,
Ieri giornata stanca, pensierosa. Poi la svolta. Incontri un amico al bar, ti ascolta e ti fa proprio un bell'augurio. Un augurio che voglio condividere con tutti quelli che hanno deciso di dedicarsi al bene comune: Che l'esperienza a cui ci stiamo dedicando, breve o lunga, di successo o di sconfitta, in prima, seconda o nessuna fila, sia per noi un motivo di cambiamento e di cambiamento in meglio. Un'esperienza che lasci per sempre un segno positivo e indelebile nel nostro animo, qualunque cosa succeda.

Fritz, desidero che sia proprio così.

Fritz, io so de Tore Maura!

Vedi Fritz,

Io so de Tore Maura!

Intendiamoci, non in senso letterale, lo sai che io sono della cascina Morosina.

Lo dico solo perchè mi ha colpito il coraggio di Simone, un ragazzo di 15 anni che non ha esitato a dire come la pensa ai manifestanti di Casa pound. Manifestanti che hanno fatto delle azioni che fanno venire I brividi e che riportano indietro la storia italiana di quasi un secolo.

Intendiamoci, se uno sbaglia deve essere punito, se uno se ne approfitta gli va ricordato che viviamo in un mondo civile, se uno fa lo stronzo gli va ricordato che questo non è un paese per stronzi. Poi però il passo immediatamente successivo, un millisencondo dopo, deve essere quello di capire e tentare di rimuovere le motivazioni del perché uno sbaglia, diventa incivile o stronzo. Questo è il compito di chi si trova ad amministrare un paese, una città, una nazione.

Simone ha detto che secondo lui nessuno deve essere lasciato indietro, ne italiani, ne Rom, ne africani, ne qualsiasi altro tipo di persona… ecco appunto persona. Questo è il problema!

#IosodeToreMaura significa per me dire che la penso come te Simone e non come i nazisti dell’Illinois (grrrrrrrr Fritz calmo…) o di Tore Maura (grrrrrr Fritz calmo…) o di qualsiasi altro posto (grrrrrr Fritz calmo…).

Bravo Simone!

Fritz anzi Fritzumbo!

Vedi Fritz,
Ieri mi sono svegliato molto presto, intorno alle 5.30. Tutti stavano ancora dormendo, tu però non c'eri! Strano, di solito appena senti un minimo rumore arrivi, ci salti addosso riempiendoci di leccate e scodinzolate quasi non ci vedessimo da mesi.
Ho pensato che tu fossi ancora in camera di Giulia. Mi sono alzato e sono andato in bagno, ancora niente. Un po' addormentato e a piccoli passi mi sono avviato verso la cucina, e li ti ho visto. Eri alla finestra, concentrato al punto da non sentire la mia presenza, la testa spuntava fuori tra le due bacchette della ringhiera. Tremavi, guardavi in continuazione giù e poi davanti a te verso l'orizzonte, non riuscivo a capire cosa stessi facendo. Sembravi impaurito ma allo stesso tempo determinato a fare qualcosa di spettacolare. All'improvviso ti sei buttato, hai dispiegato le tue orecchie e hai iniziato a volare. Fritz volaaaaaaaa! Ma non volavi e basta, facevi delle virate degne del barone Rosso, capriole e picchiate acrobatiche, fantastiche, bellissime, emozionan....slurp, slurp, a un certo punto ho sentito una sensazione umida sulla faccia. Ma cosa succede? Eh? Fritz era lì sul letto e mi stava leccando la faccia, ma...ma...allora era solo un sogno!

Poi ho capito, i wurstel, i crauti, il panino Ludving, le patatine, le due birre medie e il Braulio di ieri sera tardi al Marien Platz, dopo il consiglio comunale, mi avevano fatto un brutto scherzo...

Fritz, a volte non immaginiamo quanto siamo capaci di fare fintanto che non abbiamo il coraggio di buttarci e farlo. E a volte è bello farlo senza rete, senza pubblico, bravo!

Fritz e l'incontro con Margherita

Vedi Fritz,
oggi ti voglio scrivere io due parole, perchè ieri sono stata a casa tua e tu mi hai accolta davvero bene.
All'inizio hai avuto una condivisibile minima diffidenza, ma poi, sciolti li indugi, hai deciso che ti ero simpatica e che potevi fidarti di me.
Pensa, sei pure arrivato al punto di innamorarti anche un pochino e di pensare di avviare una storia con me... mi spiace Fritz, io sono già occupata e felice così come sto e inoltre... non prendertela, ma preferisco gli umani per certi tipi di relazioni...
Però una cosa te la dico Fritz: mi piace questa tua totale indifferenza verso le differenze di specie, sai?
Pensa che tra noi umani addirittura c'è chi vede differenze, in realtà inesistenti, tra persone della stessa razza e non vuole avere nulla a che fare con un umano se non ha la pelle del suo stesso colore...
Davvero dovresti spiegare tu a un po' di persone come approcciarsi alla vita, forse staremmo tutti un po' meglio se vedessimo il mondo come lo vedi tu.

Fritz, se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto

Fritz, se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto
Vedi Fritz,
Questa è una delle frasi che spesso ripeteva Padre Pino Puglisi. Non conoscevo molto la sua storia, sapevo che era un prete impegnato contro la mafia e proprio per questo era stato assassinato. Ieri sera però ho assistito ad un bel teatro nel nostro Auditorium Mario Rigoni Stern che mi ha fatto capire qualcosa di più. Ho capito che 3P aveva una passione smisurata per l'educazione dei più piccoli e la redenzione degli ultimi; di chi sembra non avere nessuna possibilità e un destino segnato. 3P invece è testimone del fatto che il destino non esiste e che il nostro futuro, singolo e collettivo, è determinato dalle azioni nostre e di chi ci sta vicino.
E allora Fritz ho imparato che se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto! Hai capito? Non so se hai inteso, se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto! Capito? no ma forse non hai capito bene fino in fondo, te lo ripeto, se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto!
Sembra, e forse lo è, tutto molto semplice.

Fritz, sei un aspirapolvere!

Vedi Fritz,
Mi stupisci sempre! Sei un cane o un aspirapolvere? Soprattutto, com'è che ti piacciono così tanto le carote? Non che che ci siamo sbagliati e sotto quel pelo rosso e riccio si nasconde un coniglio?
Proviamo a raccontare cos'altro mangi. Innanzitutto le crocchette, poi però non disdegni gli avanzi della bistecca, pollo, manzo, maiale, prosciutto. Mangi molto volentieri le carote ma anche le patate, l'uovo, la mozzarella, il pecorino, banana (a fasi alterne), mela (sempre), uva, patatine, cioccolato, pasta, grissini, brioches e molto altro.
Ma la cosa in assoluto che ti piace di più e alla quale non riesci proprio a resistere sono le solette delle Nike della "Luisa".
Va be' Fritz sei un cane di bocca ma anche e soprattutto di cuore buono. Avanti così!

P.S. per gli animalisti intransigenti parliamo sempre di assaggi né....

Fritzølsen il rosso (#to)

Ai tempi di questa storia Fritzølsen era ancora molto molto piccolo. Viveva nel villaggio di Bergamøten, uno dei più grandi e laboriosi di tutta costa. Li era nato un giorno di febbraio da un papà nano e una mamma tøy. Proprio per questo aveva una dimensione strana, fuori dal comune, ne Tøy ne nano, una via di mezzo.
Vivere a Bergamøten non era facile.
Tanti suoi compagni, conoscendo questa sua particolarità, lo prendevano spesso in giro. "Arriva Fritzolsen, Il nanotøy", usavano schernirlo. Lui però non si abbatteva. Non dava retta a quegli stupidi. Sapeva che la sua diversità era un valore e che prima o poi qualcuno l'avrebbe apprezzata.

Con il tempo aveva capito di avere altre particolarità, dei segreti che lui non voleva raccontare e che teneva nascosti. Per esempio aveva capito di avere un udito finissimo. Riusciva a sentire da Bergamøten bassa, dove lui abitava, i bisbigli dei viandanti nelle taverne di Bergamøten alta. Questo suo superpotere l'aveva aiutato in molte occasioni. Lo usava per esempio per cambiare strada in anticipo prima di incontrare altri cani non proprio amici.

Il superudito l'aveva aiutato anche quella volta che, passeggiando per Bergamøten alta, aveva sentito un rumore diverso dal solito nei pressi della sua casa. Erano infatti arrivati degli ospiti inaspettati e mai visti. Chi erano e perché erano lì? La curiosità lo fece correre giù per la collina a piccoli ma velocissimi passi, scopri in quel momento di avere un altro super potere...
In pochi secondi si trovò davanti all'ingresso di casa.

Fu così che s'incontrano per la prima volta.
Una bionda e bellissima ragazza vichinga era davanti ai suoi occhi. Non aveva mai visto nessuno come lei. Aveva un portamento fiero, sicuro, quasi regale.
Ebbe inizio in quel momento la storia di Fritzølsen il rosso e Giuginken di Mørøsinfjord.

Fritz e il giorno dopo il giorno della donna

Vedi Fritz,

Nel mondo di Fritz (il tuo) nulla è come deve essere. Il giorno della donna è il giorno dopo il giorno della donna.

E oggi mi sono ricordato di questa bella foto dove sono rappresentate due grandi  donne (una dietro e l’altra davanti all’obiettivo).

Io non ho regalato fiori oggi e neanche ieri ma un bacio, una telefonata e la promessa di affetto e gratitudine eterna si.

Lo strano caso del Dottor Fritz e mister Hyde

Vedi Fritz,
La maggior parte delle volte tu sei un cagnetto tenero e simpatico (vedi foto a sinistra). Alcune volte però ti trasformi in un animale più animale di quanto tu non lo sia già, un alien! (vedi foto a destra).

Cosa ti fa scattare la trasformazione? Che cosa ti spinge a fare rrrrrrrrrrr in certi momenti mentre un minuto dopo ti accoccoli cercando il contatto fisico simultaneo di più persone?

Il caro Stevenson avrebbe potuto usarti come fonte d'ispirazione per il suo romanzo.
Così diceva infatti il suo dott. Jekyll: "l'uomo non è veracemente uno, ma veracemente due."

Non esiste però, come nel romanzo, una pozione per separare scientificamente il bene dal male, sarebbe forse troppo semplice. I due convivono in soluzione.

Allora eccoti due consigli.

Primo
Camomilla, camomilla, camomilla. Ue! tranquillizzati!

Secondo
Ho pensato al fatto che forse tu reagisci così perché non conosci molti linguaggi. Non sai come farti capire, come dire non mi piace, mi dai fastidio, mi hai rotto le...
Ecco, cerca d'imparare a comunicare di più. Certo non intendo in senso letterale, come possiamo fare noi. Piuttosto cerca di trovare altri modi per far capire i tuoi sentimenti, le tue opinioni, le tue necessità, senza necessariamente fare uscire il tuo Hyde.
Lo so, risulta difficile anche per noi a volte, noi che oltretutto abbiamo a disposizione tantissimi modi per esprimerci: parole, gesti, espressioni.

Ricordati Fritz, più impari a comunicare più impari a capire, più impari a capire più cresci.

Va be' Fritz, impegnati...e ricordati che il Mister Hyde ce l'ho anch'io, ma lo tengo sotto controllo...quasi sempre...rrrrrrrrrrrrrrrrrr

Fritz e la sciarpa

Vedi Fritz, no non puoi venire con noi!
Inutile che ti metti la sciarpa. Sono le 7.45 e io devo uscire per andare al lavoro. Luisa tra poco uscirà anche lei, Giulia altrettanto e Matteo è già andato a scuola.

Ti devi rassegnare a passare la mattinata da solo.

Devo dire però che sei un cane intelligente. All'inizio sguagnivi (espressione un po' dialettale che significa piangevi in modo esagerato e plateale) come se non ci fosse un domani. Ci hai messo però poco a capire che alla fine noi torniamo sempre e ti sei adeguato. Ora quando noi usciamo tu rimani li in piedi, sul bordo del divano e ci fissi. So cosa pensi in quei momenti: io sto qui e vi aspetto, non fate tardi!
Bravo Fritz, hai capito due cose importanti:
- Occorre fidarsi delle persone che ti vogliono bene
- Dobbiamo superare le paure attraverso la pratica delle cose. Non c'è alternativa alla pratica. Bisogna provare, provare, provare...eeee...provare...

Per concludere Fritz, stai tranquillo e sereno...e soprattutto ricordati che la sciarpa è la mia...SCENDILA per favore che devo andare in ufficio (autorizzazione Accademia della crusca)

Fritzolsen il rosso (#ett)

Vedi Fritz,
alcune tribù vichinghe chiamavano così un tuo antico antenato.
A quel tempo viveva, insieme al suo padrone Markus e alla famiglia dei Valtølarsen, in un piccolo villaggio incastonato in un fiordo che fin dall'era antica i suoi abitanti avevano chiamato Mørosinfjord.

La famiglia era composta da Lüisen, buona e bella ma soprattutto intransigente donna vichinga, Giuginken, coraggiosa e intraprendente primogenita, ormai donna e Mathias, ultimo arrivato, bellissimo e promettente giovane guerriero della comunità di Mørosinfjord.

Fritzolsen era un cane con intelligenza e forza straordinariamente fuori dal comune.
Queste sue caratteristiche gli avevano permesso di diventare un componente fondamentale e imprescindibile degli equipaggi con cui i valorosi Vichinghi affrontavano il mare scuro e impetuoso nei viaggi di conquista. No Fritzolsen no party, usavano spesso dire gli anziani della tribù riuniti nella grande sala del tempio.

A volte Markus e tutto l'equipaggio chiedevano consiglio a lui per le condizioni del mare e per le prospettive del viaggio. Fritzolsen, gli dei ci sono propizi?
Il cane vichingo allora, lentamente, si posizionava sulla prua della Drakkar, la tipica imbarcazione vichinga, in cima, sulla testa del drago; alzava il naso al vento e sniff, sniff, annusava intensamente l'aria quasi fosse mørtadellen.

Non potendo parlare (ricordiamoci che era pur sempre un cane) gli abitanti negli anni avevano imparato ad interpretare i suoi gesti. Se scodinzolava, avanti tutto tranquillo, se alzava l'orecchio destro, allerta, viaggio difficoltoso, se starnutiva...beh...se starnutiva...tutti abbandonavano i lavori di preparazione, invertivano la rotta e tornavano in porto. Nessuno aveva mai osato affrontare il mare del nord dopo uno starnuto di Fritzolsen.

Tante sono le gesta di Fritzolsen che potremmo raccontare. Come ha incontrato i Valtølarsen? da dove proviene la sua forza? Quali sono le sue origini?
Queste è tante altre storie sono contenute negli antichi manostritti delle cronache Fritziane...e in altri post.

Fritz e il turista

Vedi Fritz,

Hai solo un anno e già ti sei guadagnato un bel po' di soprannomi: Fritz, Frizzone, pollo quadrupede, bel bovino, cagnetto spettinato, Amico Fritz.

Abbiamo una cosa in comune. Non so perché ma fin da ragazzo anch'io mi sono ritrovato una serie di soprannomi: Valvola, Valvolina, Valdo, Valvo, Balto, Valtellina, Valtolix, Lix, X, Marcuccio, il cantautore, Assessore, il turista.

Per ognuno di questi nomi c'è un ricordo, una fase della mia vita, un luogo, un evento, una persona.

Sentendo Valvola mi viene subito in mente il lavoro. Cantautore mi ricorda il "Morandi", compagno fiorentino di cantate con la chitarra durante il servizio militare. Valtolix sono gli anni da giovane in oratorio.
Il turista merita invece una spiegazione  estesa. Mi chiamavano così quando giocavo  a calcio il lunedì sera in oratorio. I miei compagni sostenevano che io non seguissi molto il gioco. In realtà ero come Pasinato, Inter anni ottanta, partivo e facevo delle immense cavalcate spettacolari sulla fascia, l'unico problema, un dettaglio, era che ad un certo punto il campo finiva e allora ero obbligato a prendere una decisione, cross o scatto al centro? Fritz, non è cambiato nulla!

Bei ricordi Frizzone.

Fritz e la brioche, anzi le

Vedi Fritz,
Ti ho visto ieri sul divano con lo scaldotto, il MIO scaldotto! Miiii abbiamo perso ogni regola in questa casa!
Avevi il muso un po' sfatto, l'espressione stanca, ogni tanto sbuffavi, giornata storta vero?

Lo so ci sono momenti come questi, anche a me capitano. Capita che al mattino ti svegli con il piede sbagliato, che scoprì che l'acqua per la macchina del caffè è finita, che il cassetto delle cialde è pieno, che l'acqua bollente della doccia all'improvviso diventa tiepidina, che sei in ritardo ma vorresti tornare a letto perché fuori (dal letto) è buio e fa un freddo cane (ops scusa Fritz).
Ma poi esci, prendi la tua bici e cominci a pedalare perché questo è quello che devi fare. Arrivi al bivio per andare in azienda e pensi...sai che c'è? Oggi è venerdì, entro piu tardi e prendo un momento solo per me, la WFY può attendere.
Un cappuccino grazie, prendo anche una brioches, prego fai pure...poi un altro bivio...questa è una scelta più facile...mmm...ok la giornata è lunga, vado con la seconda.
Esco dal bar e tutto va meglio, molto meglio, avanti, domani è un altro giorno (cit. Rossella O'Hara)

Fritz, l'incontro e i muri

Vedi Fritz, venerdì sera hai avuto un incontro e ancora una volta hai fatto la differenza. Come sempre devi però fare prima la tua sceneggiata!
Incontri qualcuno che non conosci e cominci ad "urlare".Senti il campanello di casa e parte l'abbaiata selvaggia in difesa della tua proprietà. Vedi un sacchetto che svolazza in giardino e parte il trip isterico.
Poi però c'è l'incontro (non con il sacchetto). Basta una carezza, uno sguardo e tutto cambia. Partono baci e abbracci con la coda che si muove ad elica. Vero, te ne do atto, questa volta la diffidenza non era solo dalla tua parte. Anche lei però alla fine si è sciolta. Non poteva scodinzolare ma io ho capito che qualcosa stava cambiando.
Mi hai fatto pensare alla diffidenza e ai pregiudizi che spesso abbiamo nei confronti degli altri (alcuni altri). Ci nascono dentro e crescono a volte inaspettatamente. E poi ti ritrovi qualcuno che scrive post con toni tipo:"loro pensano solo agli immigrati...e gli italiani che soffrono?". Ecco che partono i muri per dividerci, confonderci, separarci. Come se la miseria avesse un colore, una nazionalità.
Ma tutto cambia quando siamo disposti all'incontro, a sentire la pelle di un'altra persona, a capire la sua storia, a provare compassione (solidarietà affettiva), quando proviamo a scalare quel muro e a tendere la mano.E' successo anche a me Fritz e ho ricevuto una bella lezione...
Parliamoci chiaro, io non so quale sia la soluzione politica e sociale per questo fenomeno. E' una cosa dannatamente complicata. So solo che se ci sono delle persone in mare disperate e in pericolo è compito di ognuno di noi, per prima cosa, fare tutto il possibile per salvarli. Poi discutiamo delle legittime opinioni sulle quote, le ridistribuzioni, chi ci mangia sopra, gli scandali, l'Europa che non fa la sua parte, prima però la vita.
Fritz, so che anche tu la pensi così.

Fritz e le calze

Vedi fritz,
Ti capisco quando alla sera, prima di andare a dormire, rubi una delle mie calze appena tolte e te la porti sul tuo cuscino della notte.

Bello volersi sentire vicino a qualcuno tanto da desiderare il suo odore.

Odore di famiglia, amore, confidenza, amicizia. Odori che poi diventano dei ricordi.

Quante volte passando la domenica mattina per le vie di Omate il profumo di una cucina antica mi riporta indietro nei tempi. E poi l'odore di caffè all'oratorio feriale, l'odore di paglia nei cascinotti in campagna durante il temporale, gli odori dei primi abbracci, l'odore della pasta fissan, l'odore di "Alien" e "Stronger with you" del sabato sera.

Odori, ricordi, vita.

Fritz, Bansky ha ragione!

Vedi Fritz,
Ti vedo un po' corrucciato. Dai prendila con filosofia, così come suggerisce Bansky.

Rassegnati, la coscetta di pollo te la mangi solo quando facciamo il brodo di carne... per il resto crocchette e pedalare!

Ora Fritz ascoltiamoci insieme "Cirano" di Guccini e cantiamola a perdifiato fino all'ultima strofa...perché Rossana è bella!